Dalla stratigrafia all’archeologia dell’architettura. Alcune recenti esperienze del laboratorio senese
DOI:
https://doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.7Palabras clave:
Stratigrafia, Malte, Fotografia rettificataResumen
L’autore presenta tre delle linee di ricerca sviluppate dal Laboratorio senese, risultato della prassi operativa su alcune centinaia di edifici. La prima è una riflessione sulla complessità del processo di formazione del deposito stratificato, sulle strategie da seguire nell’esecuzione dell’indagine e sulla necessità di un ‘progetto conoscitivo’ preliminare all’indagine stessa. La seconda linea di ricerca affronta lo studio delle malte. L’obiettivo è quello di calibrare gli strumenti che possono essere impiegati per ricorrere all’analisi delle malte nell’identificazione delle attività edilizie. Le malte possono considerarsi come il perfetto fossile guida per le attività dell’edilizia storica, poiché devono essere preparate al momento del loro utilizzo (non possono essere reimpiegate), anche per i più piccoli interventi. L’ultima parte del contributo tratta della fotografia rettificata, grazie alla quale è possibile simulare un modello virtuale dell’edificio, “ricostruendolo” nelle sue varie fasi costruttive, e attraverso il quale studiare e verificare tutte le operazioni di analisi della struttura materiale.
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Publicado
2002-12-30
Cómo citar
Parenti, R. (2002). Dalla stratigrafia all’archeologia dell’architettura. Alcune recenti esperienze del laboratorio senese. Arqueología De La Arquitectura, (1), 73–82. https://doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.7
Número
Sección
Artículos
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